N a t a l j a G u t m a n
post dedicato al Maestro e amico Valerij Voskobojnikov
Durante una prova del Trio. Nina Dorliak gira le pagine a Richter. (Altra fonte)
"...e poi venne Richter, Richter, Richter"
(estratto da una intervista di Natalja Gutman, con altro titolo)
Intervista di Boris Lifanovskij pubblicata in "Strumenti musicali" nella primavera del 2007
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BF: Cosa ti attirava di tutti i musicisti di quel periodo?
NG: Prima venne Isaac Stern. E 'stato nel 1957. Il suo suono è stato uno shock per me. Ancora adesso, mi ricordo quel suono.
Poi ho sentito l'Orchestra di Boston, altrettanto indimenticabile. E poi venne Richter. Questo è tutto. Richter, Richter, Richter.
BF: Una volta Lei disse di quanto Richter la assorbiva. Come accaddeva? Una cosa è quando basta andare ai concerti, perché sei attratto dall'arte dell'artista nel suo complesso, e un'altra - quando si suona assieme. Davvero, non ci sono mai state tensioni o disaccordi?
Il fatto è che non ho suonato con lui così tanto, se non dal 1982. Tuttavia, non vi è stato qualcosa che non mi abbia trovato daccordo. Anche quando suonavamo in trio, con Oleg, ci guardavamo tra noi ed eravamo ricettivi verso quello che lui faceva, semplicemente increduli d'esserci.
Certo, poteva essere anche una sevizia:
"suoniamo lentamente, suoniamo di nuovo, suoniamo dieci volte questa pagina".
Lui ci formava in questo modo.
Ma era sempre, in ogni modo, interessante. E poi, inavvertitamente il tempo ci sfuggiva, era
divertente quello che facevamo, e molto ancora - a questo punto potremmo eseguire di tutto.... Quando abbiamo cominciato a suonare con lui e a confrontarci, non avrei mai pensato che mi sarei potuta sciogliere e d'iniziare a parlarci. Scoprii così che suonando insieme, o si deve essere un solista completo, oppure è meglio non iniziare per nulla. Lui una volta mi disse: "Solo tu, per favore non esitate, perché sto iniziando ad intimidirmi". In questo modo, lui era in grado di metterti a tuo agio.
Fu in questa maniera che potei suggerirgli qualcosa, con semplicità: "a questo punto, vi pregherei di essere un poco più tranquillo...". Così lui poté annotare, accuratamente:
"essere tranquillo. Natasha".
BF: E poi è servito?
Naturalmente. In generale, amava parlare poco. Un esempio, Oleg non me ne parlò subito, se non in un altro momento.
Quando iniziarono a suonare una Sonata di Mozart, Maestro (Richter noi lo chiamavano Maestro), disse: "Oleg, ho sempre una difficoltà a suonare Mozart, insegnami, è così grande ...". Oleg non si sottrasse. Allo stesso tempo, il suo talento era immenso. Come, ad esempio, si potrebbe parlare del suo talento nell'opera.
Per me, sono state memorabili le opere di Britten alle "Serate di Dicembre". Come quando il maestro diresse la scenografia di Albert Herring (opera di Benjamin Britten, ntd), io - per inciso - ero assistente alla regia, fu l'occasione per inscenare persino alcune sitiazioni esilaranti, e ne è uscito un miracolo, lui era incredibilmente spiritoso… Crogiolava in questa musica... Ci disse di come aveva intenzione mettere in scena Der Ring des Nibelungen. Conosceva bene anche Wagner. Ad esempio, ebbi la fortuna del tutto casuale di ascoltarlo mentre spiegavaI Maestri Cantori di Norimberga.In qualche modo, il pianoforte gli serviva a spiegare gli scenari.
Così, per farsi chiaro, apriva il pianoforte e comunciava a suonare un pezzo qualsiasi, poi s'interrompeva e ci spiegava cosa lui ci avrebbe visto in quel momento... Ho tutto ciò che serve - in più - per ascoltare Die Meistersinger! È stata una tale gioia!
Così, per farsi chiaro, apriva il pianoforte e comunciava a suonare un pezzo qualsiasi, poi s'interrompeva e ci spiegava cosa lui ci avrebbe visto in quel momento... Ho tutto ciò che serve - in più - per ascoltare Die Meistersinger! È stata una tale gioia!
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Traduzione amatoriale Russo/Italiano di C.G.