4 Luglio 1971. Con Boulez
4 Luglio 1971. Tours (Grange de Meslay: London Sinfonietta)
ProgrammaPurcell: Fantasie
Mozart: Concerto in do minore KV.491 (Richter), Concerto per corno no.3 KV.447 (Tuckwell)
Haydn: Sinfonia no.99
[..] In Luglio, Pierre Boulez e Sviatoslav Richter sono venuti insieme alla Grange de Meslay dove il pianista sovietico ama prodursi da molti anni. Fino ad allora si trattava di musica classica. La venuta di Boulez porta al pubblico di queste « fêtes musicales » — pubblico di Turenna misto a parigini — le opere dei grandi viennesi ma anche creazioni di giovani inglesi, come Birtwistle o Peter Maxwell Davies. Boulez dirige la London Sinfonietta, complesso molto giovane e bravo di persone che amano lavorare con lui. Marie-Thérese Escribano è meravigliosa nel Pierrot Lunaire, si mantiene in quello stile acuminato, talvolta lontano, nei poemi a mezze tinte, i più belli. Conosce l'ironia, la disperazione, il parossismo nell'espressione, ma dà sempre quell'impressione di naturalezza, così rara nella difficile arte dello Sprechgesang. E' il momento più bello del primo concerto. Webern patisce nell'acustica un po' secca della Grange, anche se Boulez dirige luminosamente il Concerto per nove strumenti Op. 24. Richter doveva, in questa prima serata, interpretare il Concerto da camera di Berg per pianoforte, violino, e tredici strumenti a fiato, ma un'indisposizione trattenne a Mosca il violinista Oleg Kagan e Boulez lo sostituì con l'Opus 9 di Schoenberg per sostituire Berg. Gran pubblico, caloroso, aperto ed allegro. Più giovani degli altri anni, che discutevano poi nel fresco della notte, sotto i grandi alberi che circondano la Grange, sulla prima esecuzione francese di un lavoro già vecchio di Maxwell Davies, intitolato Alma redemptoris Mater. Il materiale tematico di questa partitura è preso da una antifona medievale, l'ispirazione presente si ricollega al canto gregoriano. L'indomani Domaines di Boulez, in una interpretazione meno sensibile, meno poetica di quella data — pure sotto la sua direzione — alla Salle Gémier (Petit TNP), da Michel Portai con il complesso Musique Vivante. Tuttavia il clarinettista Alan Hacker ha delle sonorità meravigliose, rotonde, piene e calde. Di Stockhausen: Zeitmasse molto ben eseguito sempre dalla London Sinfonietta; di Birtwistle: Verses for ensembles, punteggiati talvolta d'umorismo, in un « continuum mobile ».
La terza sera, dopo una calda giornata (Richter aveva pranzato sull'erba con i musicisti, alla soglia della Grange) la gioia pone fine all'attesa, pone fine all'inquietudine (Richter si sentiva nervoso, lo si era detto malato quando i suoi concerti furono annullati a Parigi, poi si era molto parlato dei primi incontri Boulez-Richter in Italia). Il pianoforte, con lui, esalta il proprio ruolo di personaggio drammatico; l'orchestra, con Boulez, conserva la voce ampia, la risposta piena ed alta. Tutto è marcato da un'impronta tragica e risoluta; la cadenza di Brahms sale dolorosa e ribelle. Il pubblico, la critica reagiscono con gioia. I sogni di queste « fêtes » in Turenna, che portano degnamente il proprio nome, hanno, da otto anni fiorito.
Dalla Francia - I festival estivi - Boulez e Richter in Turenna. Nuova Rivista Musicale. RAI ERI 1971. Si veda PIERRE BOULEZ ET SVIATOSLAV RICHTER - Au sommet de la qualité